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VILLA RAMMACCA

Privata, utilizzata per ricevimenti

Alle falde del monte Catalfano, in un’ incantevole posizione che guarda verso la Conca D’oro ed il Golfo di Palermo sorge Villa Rammacca, fatta edificare alla metà del XVIII secolo da Ottavio Gravina e Filangeri, principe di Rammacca e parente del principe di Palagonia. L’ingresso alla villa si apre sulla statale 113 nei pressi del passaggio a livello di Bagheria. Particolari motivi decorativi caratterizzano i capitelli dei due massicci pilastri che immettono nel viale d’ingresso che attraversa un giardino ricco di piante esotiche e che conduce direttamente alla villa. La costruzione rivela grande semplicità ed eleganza che traspare dai dettagli architettonici e decorativi. La facciata principale è divisa da fasce verti cali in 5 parti nelle quali sono inserite le aperture. Il prospetto è caratterizzato da grandi porte e da pilastri che contornano la porta d’ingresso principale in cima alla quale una cornice sorregge due volute con due statue e più sopra si trova lo stemma dei Gravina, coronato da un aquila dalle ali spiegate al vento. Sul fronte della corte un’ampia terrazza, tutta ammattonata con maiolica colorata, domina Bagheria e si apre sullo splendido panorama del mare di Aspra, Palermo e Solanto, del golfo di Termini Imerese e nelle belle giornate persino del promontorio di Cefalù. Degna di rilievo la balaustra della terrazza che mostra un andamento curvilineo, che si svolge per tutta la lunghezza del palazzo e sembra ricamata su blocchi di tufo massicci, opera di intagliatori con raffinato gusto artistico. Dalla terrazza si accede al grande salone di forma poligonale non regolare. Questo locale fa da disimpegno a tutti gli altri ambienti disposti simmetricamente e coperti da volte. La copertura del salone centrale somiglia ad un ombrello con spicchi di diversa ampiezza. Bellissimi affreschi si notano sulle volte dei saloni, decorati con stucco e oro, mentre dipinti ad olio ornano i riquadri sopra le porte. I pavimenti in terracotta, con colori e motivi settecenteschi, sono molto deteriorati dal tempo e dall’uso. Il palazzo è a una sola elevazione e collocati in una piccola corte a semicerchio, sulla parte posteriore, si trovano la cappella privata, le stalle e gli alloggi per i domestici. Dopo la fine della dominazione spagnola in Sicilia, il palazzo Rammacca venne utilizzato prima come caserma e come lazzaretto poi, ritenuto luogo infetto, venne abbandonato per lungo tempo. La villa successivamente venne acquistata all’asta dal cavaliere Baldassarre Scaduto che provvedette ad apportarvi importanti rifacimenti. Il frontone del palazzo venne restaurato dallo scultore Pietro Piraino. 

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