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VILLA VALGUARNERA

Villa Valguarnera [privata, non visitabile]

La datazione più antica sulla fabbrica, viene fatta nella Guida di Bagheria e di Soluto che dice….”esisteva soltanto una casinetta di stile barocco, costruita nel 1708, cui metteva una lunga e magnifica scala, assai pittoresca, di fronte a Villa Palagonia…”. Il Leanti segna come data d’inizio dei lavori della Villa il 1709 (1). Lo Ziino, a seguito delle ricerche condotte nell’archivio della Famiglia Alliata (2) ci dice che Villa Valguarnera sorge fra il 1712 ed il 1713 su un terreno concesso dagli Joppolo. D. Gaetano Bentivegna afferma che la cosruzione venne iniziata nel 1714 per volere della principessa Maria Anna Gravina, sposa in prime nozze del principe Valguarnera, su disegno del celebre matematico ed architetto P. Tommaso Napoli domenicano, invece “….architetti e disegnatori di questa nobil faccia…” furono Giovan Battista Cassone e Vincenzo Fiorelli (3). Nel 1725 Tommaso Maria Napoli muore, non si può quindi dire con certezza quanto e cosa del suo progetto venne effettivamente realizzato. Nel 1733, data della morte della fondatrice, la villa non era ancora completa (4). Essa venne portata avanti dal figlio Francesco Saverio, principe di Valguarnera e nel 1738 pare che venisse ultimato il prospetto, come ci dice una data graffita sotto uno dei balconi. Con molta probabilità, invece, doveva essere stato completato solo il grosso dell’opera muraria. La costruzione venne proseguita dalla figlia ed erede di Francesco Saverio, Marianna, che completava l’opera definendola nello stato attuale nel 1783, come si rileva dal fastigio sulla flora con il suo medaglione e la data sottostante. Villa Valguarnera (che costò cinquantaquattromila ducati) venne costruita senza badare a spese ed ha un tono così aulico per imponenza di impianto e ricchezza di particolari decorativi scenici che la si distingue, insieme a Villa Cattolica e Villa Palagonia, da tutte le altre residenze della zona destinate alle grande villeggiatura. Alla tenuta si ha accesso da un monumentale cancello formato da due robusti pilastri cui sono addossate quattro colonne di stile dorico. Un lungo viale alberato, fiancheggiato da robinie, porta su per il poggio della Villa, esso si sviluppa con andamento rettilineo ed in leggera salita per circa 200 mt. immettendosi quindi in un portico a tre fornici, sovrastato da una balaustra. Superato il fornice, sulla destra risulta ancora visibile una nicchia in cui era alloggiato il busto della principessa Anna, ed esso era il primo fondale a chi si immetteva nel lungo viale. Si giunge quindi ad un Cortile d’invito contornato da nicchie e pilastri che consente l’accesso a sinistra per mezzo di un grande cancello alla floretta e a destra ai fabbricati di servizio e al teatro. Si accede così alla grandiosa “Corte Ellittica” costituita dal fabbricato principale e da due ali di corpi di servizio ad esedra. La grande corte esalta la concavità del fronte e l’utilizzazione a terrazza dello spazio sovrastante i corpi di servizio, chiuso da una balaustra in pietre dell’Aspra con colonnine tornite dello stesso materiale salda questa continuità. Le due ali a tenaglia sono inoltre arricchite da trentasei pilastri di ordine rustico su cui si impostano altrettanti archi in leggero aggetto rispetto al fondo. L’ala destra alloggiava gli ambienti per la servitù, officine, scuderia e rimessa, mentre in quella sinistra, insistono quattro appartamenti riccamente decorati, le sale per il trucco degli attori che recitavano nel teatro ed infine la cappella, dipinta a Villa Valguarnera Ingresso alla corte che circonda la villa architettura calce, con la volta stucata ed impreziosita da profili decorati in oro. Recentemente purtroppo la parte centrale della volta è crollata a causa di continue infiltrazioni d’acqua. Nel vano antistante la cappella vi sono de acquasantiere in marmo rosso e nella piccola abside si trova l’altare in marmi policromi, infine u bel pavimento in mattonelle maiolicate arricchisce la cappella. L’esedra pur nella sua vastità risulta uno spazio invitante, quasi un abbraccio di benvenuto che dipartendosi dal cortile d’invito sospinge verso il fabbricato principale di sontuosa architettura mediterranea. Al centro del fronte è inserito lo scalone.

A differenza di tante altre casene di villeggiatura, esso non rappresenta il centro di attrazione dell’impianto coreografico della facciata che invece risulta essere di molto più ampio respiro, costituito com’è da tutta la parte centrale concava del prospetto. E’ proprio questo un fatto estremamente significativo e rappresentativo dell’alta qualità architettonica della villa. Il nucleo centrale della Villa è composto da un blocco dalla forma di un parallelepipedo. Quattro muri di spina corrono in senso ortogonale ai fronti principali. Dallo scalone, attraverso la veranda, si perviene al salone da ballo…

Dai saloni di piano terra si accede alla magnifica terrazza, con pavimentazione in maioliche bianche e blu, che si svolge per l’intero retro prospetto ed alla floretta……… I caratteri geometrici dell’impianto e l’apertura dell’area a verde verso il paesaggio, fanno del giardino formale uno dei pochi esempi superstiti nella provincia di Palermo di giardino “alla francese”…

Con accesso da uno degli originali cancelli posto sul lato destro della floretta, si perviene al fabbricato dell’antico Teatro. Un’attenzione particolare meritano inoltre, le sue terrazze perché sintetizzano la maturità di un gusto acquisito dall’aristocrazia rappresentato dal crescente interesse per il paesaggio e la natura, che infatti caratterizza la seconda metà del 700’.
 

Note

1. Leanti, Lo stato presente della Sicilia.

 2. V. Ziino, Documenti e testimonianze sulla costruzione della Villa Valguarnera.

3. Don Gaetano Bentivgna, dalle stampe: Descrizione della Villa Valguarnera. 4. Archivio della Famiglia Gan

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