MUSEO GUTTUSO
Villa Cattolica
Dal 22/10 al 21/03
dal Martedì alla Domenica
dalle ore 9,00 alle ore 17,00 (Ultimo Ingresso)
Dal 22/03 al 21/10
dal Martedì alla Domenica
dalle ore 9,00 alle ore 18,00 (Ultimo Ingresso)
Nel 1973, la Civica Amministrazione affitta parte del piano nobile del corpo di fabbrica centrale di Villa Catttolica, e in esso viene inaugurato il Civico Museo, secondo il desiderio e lo straordinario impulso dato da Renato Guttuso (Bagheria 1912 – Roma 1987). La raccolta iniziale aveva le caratteristiche dell’abbozzo privilegiando la produzione degli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento. A partire dal 1984, contestualmente alla procedura di acquisizione dell’intero complesso monumentale, si realizza un progetto di riordino del percorso espositivo tenendo conto degli esordi del giovane Guttuso influenzati dall’educazione familiare, ricca di fermenti culturali. Casa Guttuso Fasulo, nel primo Novecento era cenacolo aperto agli intellettuali di Bagheria e Palermo, per dibattere su arte, poesia, letteratura, filosofia e cinematografia. Tale clima di formazione si è potuto ricostruire grazie alle successive donazioni, relative alla produzione degli anni Venti e Trenta, seguite da opere degli anni Sessanta e Ottanta. Oggi, a seguito degli interventi di restauro e nuova destinazione degli spazi del complesso monumentale di Villa Cattolica, si è realizzato un allestimento museale che servendosi del corretto rapporto fra conservazione e nuova destinazione, permette di far fruire, al piano nobile, una collezione nella quale sono presenti diversi linguaggi d’arte che tracciano uno scenario culturale e geografico di estremo interesse, con particolare riferimento all’arte italiana del secolo scorso. Al centro è l’opera di Guttuso, attorno ad essa, lavori e documenti che testimoniano influenze, tangenze, sodalizi, amicizie con artisti, scrittori, poeti della cultura italiana del secondo Novecento. Il percorso museografico è ricco di materiale documentale di fondamentale importanza per capire le ragioni e le scelte di una generazione corposamente rappresentata. Tra gli artisti Domenico Quattrociocchi, Silvestre Cuffaro, Pippo Rizzo, Lia Pasqualino Noto, Carlo Levi, Alberto Ziveri, Augusto Perez, Antonietta Raphael Mafai, Corrado Cagli, Carla Accardi, Antoio Sanfilippo, Angelo Savelli, Salvatore Scarpitta, Edouard Pignon, Sergio Vacchi, Armando De Stefano, Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa. Tale percorso si è arricchito, nel corso del 2004, dell’apertura di una sezione dedicata al manifesto cinematografico che va dal 1928 al 1983, grazie alla donazione dei Fratelli Lo Medico e della sezione dedicata alla conoscenza del complesso monumentale di Villa Cattolica. È in preparazione al piano terra del corpo di fabbrica centrale la sezione dedicata al disegno. Al piano secondo si apriranno al pubblico 17 sale che ospiteranno la sezione permanente dedicata ai maestri siciliani della fotografia, tra i quali Ferdinando Scianna e Giuseppe Tornatore. In uno degli emicicli della corte si aprirà la sezione permanente della pittura di carretto a loro dedicata. Dal 1990 le spoglie di Renato Guttuso sono deposte nell’arca monumentale, ideata dall’amico Giacomo Manzù e ubicata nel parterre settentrionale del giardino di Villa Cattolica, proprio di fronte ad Aspra, nel luogo, di rara bellezza paesaggistica, ove l’orizzonte del cielo e del mare si confondono.
SEZIONE MANIFESTO CINEMATOGRAFICO
Un’ampia sezione della Galleria ospita da alcuni mesi il primo nucleo di una grande esposizione dedicata all’Arte Cinematografica e, nello specifico, al “cartellonismo” con una ampia selezione di manifesti e locandine che coprono un arco di tempo che va dal 1927 al 1984. L’allestimento è stato realizzato a cura dello storico del cinema Alessandro Rais grazie alla donazione dell’ottantenne Filippo Lo Medico che sino al 1984 ha gestito con i fratelli Giovanni e Vincenzo, sale cinematografiche storiche come il cinema “Littorio” inaugurato nel 1927, l’arena “Imperia” ed il “Nazionale”. Essi infatti hanno donato all’intera comunità una vasta collezione di manifesti di film che vanno da “Roma” di Federico Fellini a “Una notte a Casablanca” dei fratelliMax, da “Manon Lescaut”, che risale al 1928 a “La Wally”, il primo film sonoro che venne proiettato a Bagheria, ed ancora “Caos” con grafica di Renato Guttuso. Manifesti e locandine di grande effetto ed impatto, perché un tempo era l’unica forma di pubblicità per i film. Grafica e fotografie venivano affidati a grandi maestri, e per questo motivo i manifesti risultano molto pregiati, arrivando a quotazioni di mercato molto alte
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