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CHIESA MARIA SS.ADDOLORATA

Piazza Mons. Giuseppe Cipolla Aspra


Nel 1721 nel villaggio di Aspra esisteva una chiesa annessa alla villa del principe di Belmonte e come si evince dalle fonti d'archivio era originariamente dedicata alla Immacolata Concezione di Maria.
Nella chiesa vi era collocato un quadro dell'Immacolata con corona e stella d'argento, un crocifisso, un confessionale, una campana a diversi oggetti liturgici (casule, calici, pissidi e tovaglie). Nella chiesa esercitò lo jus patronato a partire dal 1802 la famiglia Del Castillo, marchesi di Sant'Isidoro, che presero in efiteusi tutta la proprietà appartenuta ai Ventimiglia. Diversi sono stati i parroci che si sono avvicendati nella chiesa di Aspra, successivamente dedicata alla Madonna Addolorata, tra questi però ebbe un ruolo fondamentale per la storia del borgo oltre che per quella prettamente ecclesiale, don Giuseppe Cipolla, cappellano dal 1921 e parroco dal 1930 fino al 1968. La chiesa di Apra all'arrivo di don cipolla si trovava in uno stato tale da sembrare una stalla di circa 50 mq., tanto da suscitare nel nuovo parroco l'idea della costruzione di una nuova chiesa. All'arrivo di don Cipolaa Aspra contava 1258 abitanti. l'idea della nuova chiesa piaceva agli abitanti ma ebbe come oppositori i De Cordova che non volevano cedere altro terreno, ma nel 1925, ottenuta l'autorizzazione del vescovo, don Cipolla diede inizio alla costruzione della chiesa, ampliando la cappella già esistente. Nel 1929, il 5 giugno la chiesa venne eretta canonicamente parrocchia e dedicata alla Beata Vergine maria addolorata. ma il luogo sacro risultava soglio, pertanto, don Giuseppe Cipolla incaricò il giovane Renato Guttuso e Giuseppe Pilliteri di affrescare l'abside della chiesa non sottoponendola, però, i bozzetti al parere della Commissione per l'Arte Sacra. Guttuso dipinse una maestosa scena di Pentecoste usando come modelli per le figure degli apostoli i pescatori del luogo. L'incontro di Gesù con le donne, nell'estradosso dell'arco invece due angeli musicanti con il  volto di Topazia Alliata e Orietta, Il cardinale Lavitrano non gradi l'opera e ne dispose la censura con la cancellazione immediata, don Cipolla fece ricoprire con calce viva la scena della Pentecoste e occultò i due episodi della Passione sovrapponendovi due reliquiari, si salvarono solo i due angeli musicanti. Nel 1969 iniziò una proficua discussione sul recupero degli affreschi portata avanti dal letterato e intellettuale Castrense Civello che coinvolse lo stesso Renato Gut-tuso. Nel 1991fu attuato un primo restauro e nel 2007 un ulteriore intervento ha reso leggibile, seppur con qualche limite, l'intero ciclo pittorico. La visita alla chiesa di Aspra è una esperienza da consigiare e vivere. (dal libro Nella terra tra due fiumi, Plumelia edizioni)

 

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