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VILLA SAN CATALDO

Pubblica, visitabile

La villa fu costruita nella prima metà del 1700, probabilmente da G. B. Vaccarini o da un suo allievo, per i principi Galletti di San Cataldo. Posta a nord-est di Bagheria, includeva un tempo pertinenze agricole che confinavano con l’area di palazzo Aragona-Cutò. In posizione marginale rispetto al centro cittadino, la villa fu trascurata dagli aristocratici viaggiatori che, dal ‘700 fino agli albori del ‘900, includevano spesso Bagheria tra le tappe del Gran Tour. Il complesso presenta vari caratteri di originalità rispetto alle coeve ville barocche della città, tant’è che manca sia lo scalone di accesso che il cortile d’ingresso. Alla fine del 1800, quando lo stile barocco era ormai da tempo passato di moda l’edificio fu ristrutturato in stile neo-gotico. L’ultimo proprietario della villa appartenente alla famiglia fondatrice fu Ruggero Galletti che aveva sposato una Ruffo. I due stemmi, Galletti e Ruffo, campeggiano infatti sul portone d’ingresso dell’edificio. Nel 1905 proprio lo stesso principe vendette il monumento alla Compagnia di Gesù che lo trasformò in noviziato e successivamente in Seminario Missioni Estere. Dal 1977 l’impianto è di proprietà della Provincia Regionale di Palermo, che proprio a partire da quest’anno ne ha curato e completato il restauro. Adiacente al complesso edilizio, si estende su 2 ettari l’unico esempio di parco barocco ancora pressocché integro esistente a Bagheria ed uno dei pochi in Sicilia. Esso, progettato secondo il tipico impianto a croce, da cui si dipanano i viali secondari ed i coni ottici, è punteggiato da pinnacoli, vasi e panchine in tufo graziosamente decorate con motivi zoomorfi. Ricorrente è il blasone dei Galletti. Affascinante e sorprendentemente intatto è il sistema di approvvigionamento idrico che, come gli antichi quanat, si articola nel sottosuolo in una serie di cunicoli e camere che sfruttano sapientemente la falda acquifera. La recinzione perimetrale è in pietra d’Aspra scolpita. Per tutto l’800 la copertura vegetale fu arricchita di piante ornamentali e pregiate. Convertito in giardino produttivo nel primo conflitto mondiale, oggi villa San Cataldo è essenzialmente un agrumeto delimitato da piante utili, belle e rare.

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